In questo articolo parlo dell'importanza di misurare la vitamina D nel sangue e di come integrarla in caso di carenza
Qualche giorno fa Cristiano Ronaldo ha pubblicato sul suo profilo Instagram una foto che ritraeva lui al sole con i suoi scolpitissimi addominali in vista e scriveva: "Vitamin D selfie time ahahaha"...
I giornalisti non si sono fatti sfuggire la cosa e sono fioccati articoli sulle miracolose proprietà della vitamina D.
Proprietà vere o false? Come sempre tutto è da contestualizzare e innanzitutto da chiarire.
Negli ultimi anni gli studi hanno evidenziato che la vitamina D svolge azioni fondamentali per tutto l'organismo e non solo sulla mineralizzazione dell'osso, come si pensava in passato.
È stato evidenziato dagli studi scientifici come in tantissimi organi vi sia un recettore per la vitamina D, che si chiama V D R, che attiverebbe una cascata di eventi che determinerebbero effetti positivi sul sistema immunitario, cardiovascolare, sulla tiroide, il cervello, etc.: ovunque ci sono recettori per la vitamina D.
Per questo motivo ora viene considerata più come un ormone che come semplicemente una vitamina.
Quindi è VERO: la vitamina D è straordinariamente importante per il nostro organismo.
La vitamina D per essere attivata una volta introdotta dall'esterno con gli alimenti necessità della luce: VERO.
Tuttavia non basta la luce, in generale, per migliorare magicamente fino a valori ottimali.
Gli studi mostrano che i raggi ultravioletti che consentono questo processo sono quelli presenti nelle zone equatoriali e che deve essere esposta alla luce gran parte del corpo, in particolare il tronco.
I valori ottimali di vitamina D sono fra 60/80 ng/ml. Oltre i 100ng/ml gli studi mostrano che sono più gli svantaggi che non i vantaggi.
Esistono solo 2 cose fattibili e intelligenti per avere ottenere e mantenere il valore ottimale di Vitamina D.:
Nessuno senza averlo fatto può sapere qual è il proprio valore. Ci sono medici anche oggi che, sapendo che la popolazione italiana tende ad avere valori bassi di vitamina D, la prescrive a tutti, magari a dosaggi elevati: Medioevo Della Medicina!
Ci sono altri medici che, con una logica migliore, ma che ora è superata, consigliano di assumere vitamina D nei mesi invernali e non in quelli estivi: senza controllare i valori nel sangue né in inverno né in estate. In realtà quando questo viene fatto le risposte dei numeri sono diverse da quelle della logica semplicistica. Spesso non vi è solo una scarsa correlazione con le stagioni e l'esposizione. Se la luce solare non è quella corretta e non si espone alla luce tutto il tronco la vitamina D continua a non essere attivata.
Io normalmente faccio eseguire a miei pazienti l'esame che consente di valutare il valore di vitamina D. Per me è un esame fondamentale e di routine ed ho quindi molta esperienza anche sul campo. Ebbene ho notato che non vi sono significative modificazioni dei valori stagionali a seconda della esposizione al sole. Paradossalmente i miei pazienti che vivono nel nord Europa, come Svezia o Norvegia, hanno livelli più elevati di Vitamina D di quelli che vivono negli Emirati Arabi o in Sicilia, probabilmente perché assumono più vitamina D con l'alimentazione, che per loro cultura è più grassi animali.
La vitamina D può e deve essere testata e prescritta come integratore al dosaggio più opportuno: questo può variare da 2000 UI al giorno a 10.000 UI. Un dosaggio troppo basso di vitamina D è inutile, uno troppo elevato potrebbe essere dannoso. Dipende da caso a caso.
Quindi la biochimica ci insegna che la luce è fondamentale per la trasformazione della vitamina D in forma attiva; gli studi e la clinica ci mostrano che per avere valori ottimali spesso non è sufficiente.
L' integrazione con la dieta non viene considerata sufficiente. Gli alimenti ricchi di vitamina D sono naturalmente molto grassi (es. fegato, olio di pesce, burro, uova, pesci grassi, etc) e necessitano in ogni caso della luce per la sua attivazione. Sarebbero più gli svantaggi dei vantaggi e non si otterrebbe il risultato.
L' integrazione con supplementi può essere effettuata generalmente in 2 modi:
Secondo me quest'ultima modalità di somministrazione è la migliore perché evita i potenziali rischi dell'accumulo di vitamina D e ne determina un aumento più graduale.
Inoltre il dosaggio può essere personalizzato a seconda della storia del paziente: i pazienti che hanno una malattia autoimmune, come la Tiroidite di Hashimoto, hanno difficoltà di assorbimento di vitamina D e quindi servono formulazioni appropriate per migliorarlo. Anche i pazienti in sovrappeso od obesi necessitano di dosaggi superiori alla media.
Con il mio metodo del Bioequilibrio Ormonale® anche l'Ormone Vitamina D viene visto e integrato nella sua globalità.
È un atleta eccezionale, al di là dei colori della maglia o della simpatia. Non c'è nulla da dire. Oltre all'abilità tecnica ha capito che per essere sempre al top deve fare una cosa: Medicina Anti-Aging.
Tutti sanno che Cristiano Ronaldo pone un maniacale controllo al suo stile di vita, all'alimentazione, esegue crioterapia regolarmente per stimolare le sirtuine e assumere integrazioni opportune. Tutto questo è Medicina Anti-Aging.
E fra le integrazioni che fa vi è anche la vitamina D.
Il fatto che si sia fatto un selfie al sole e postato "Vitamin D selfie time ahahaha" fa parte del gioco del personaggio... Ma giustamente lui conclude con "ahahahah" e ammette di prendere una integrazione di Vitamina D.
Quindi bisogna rassegnarsi: per avere gli addominali di Ronaldo come minimo bisogna allenarsi come lui, bisogna assumere integrazioni personalizzate, oltre che condurre uno stile di vita come il suo!