Scopri cosa dice la scienza oggi e come una terapia personalizzata e monitorata può migliorare salute e benessere."

Molti di noi hanno sentito dire che le terapie ormonali, in particolare quelle con ormoni bioidentici, potrebbero non essere sicure. È una preoccupazione lecita, condivisa sia da pazienti che, a volte, da medici e specialisti. Ma da dove nasce questa paura? E, soprattutto, è fondata?
Sono il Dott. Claudio Tomella, medico specialista in nutrizione e medicina anti-aging, e oggi voglio fare chiarezza su questo argomento, basandomi su evidenze scientifiche e sulla corretta pratica clinica.
La diffidenza verso le terapie ormonali nasce in gran parte da un famoso studio pubblicato nel 2002 su JAMA, un'importantissima rivista scientifica. Questo studio, noto come WHI (Women's Health Initiative), arruolò un numero molto elevato di donne e concluse che l'uso di una terapia ormonale sostitutiva aumentava il rischio di tumore al seno e di malattie cardiovascolari.
Questo risultato ha generato un allarme globale, ma c'è un punto fondamentale che spesso viene trascurato.
La prima, enorme differenza è che lo studio WHI non ha utilizzato ormoni bioidentici. La terapia somministrata era un'associazione di:
Quindi, lo studio ha valutato gli effetti di ormoni di sintesi, non di quelli bioidentici, che hanno una struttura molecolare identica a quella degli ormoni umani. La "colpa" dei rischi emersi, inoltre, sembra essere principalmente legata al medrossiprogesterone di sintesi.
Oltre alla natura degli ormoni usati, lo studio WHI presentava altri importanti limiti ("bias", in gergo scientifico) che ne ridimensionano le conclusioni:
In parole semplici, lo studio è stato condotto su una popolazione non rappresentativa della donna che oggi si avvicina a una terapia ormonale per gestire i sintomi della menopausa.
Fortunatamente, la ricerca non si è fermata al 2002. Numerosi studi successivi hanno valutato specificamente gli ormoni bioidentici, mostrando un profilo di sicurezza e di efficacia molto diverso. Anzi, è emerso che, se usati correttamente, gli ormoni bioidentici possono svolgere un'azione protettiva contro:
Allora, gli ormoni bioidentici sono sicuri o no? La risposta, come per quasi ogni terapia, è: dipende.
Dipende da come viene impostata e gestita la terapia. La sicurezza e l'efficacia non risiedono nella "pillola magica", ma in un approccio medico rigoroso, personalizzato e attento.
Il punto non è assumere una pastiglia e sperare che funzioni per i prossimi dieci anni senza alcun controllo. Un approccio moderno e sicuro, come quello che seguo e che nasce negli Stati Uniti, si basa su principi chiari:
Durante la nostra vita tutto cambia: l'ambiente, il lavoro, la famiglia, i livelli di stress, l'alimentazione, l'attività fisica. Gli ormoni sono le sostanze che mettono il nostro corpo in contatto con il mondo esterno, e le loro necessità possono variare.
Per questo motivo, è essenziale fare controlli regolari per adeguare, se necessario, il dosaggio. Questo non significa che la terapia sia pericolosa, ma che per essere veramente efficace e sicura deve adattarsi ai cambiamenti della nostra vita, lavorando sulle aree che possono essere più vulnerabili in un dato momento.
La paura legata agli ormoni bioidentici deriva da uno studio datato, che utilizzava sostanze diverse e con importanti limiti metodologici. Oggi sappiamo che una terapia con ormoni bioidentici, se gestita da un medico esperto attraverso un percorso personalizzato e costantemente monitorato, non solo è sicura, ma può rappresentare uno strumento potentissimo per migliorare la qualità della vita, prevenire patologie e vivere al meglio ogni stagione della nostra esistenza.