La Cardiologia metabolica

È incredibile, ma in Italia non viene riconosciuta l’importanza della cardiologia metabolica come strumento efficace di prevenzione e cura delle malattie del cuore.

Anche quando i pazienti in Italia sono trattati negli ospedali e dagli specialisti di eccellenza, ci si limita a trattare, anche come mezzi strumentali di avanguardia, “solo” la parte strettamente legata al cuore e al flusso circolatorio, trascurando totalmente l’importanza del metabolismo.

Negli USA è invece “normale” affiancare alle cure farmacologiche e cardiochirurgiche un intervento sul metabolismo generale e cellulare.

È questo anche un topic fondamentale della medicina Anti-Aging d’avanguardia.

Sono stati pubblicati numerosi studi di impatto su quest’area e sono fermamente convinto che si possa fare molto in termini di medicina predittiva / preventiva.

Andiamo al punto. Quello che accade più spesso è che pazienti vengano in studio dopo aver fatto un infarto del miocardio, applicato stent e con una terapia farmacologica impostata. Sono piuttosto soddisfatti del trattamento cardiologico impostato ed è comprensibile, perché il cardiologo o il cardiochirugo ha salvato loro la vita.

Ma la domanda è: poteva essere evitato questo “evento cardiovascolare” che comunque condizionerà per sempre l’organismo e la vita della persona? La risposta è spesso si, poteva essere previsto e verosimilmente evitato e probabilmente la vita avrebbe avuto un altro decorso. Questo non per magia naturalmente, ma tenendo conto di studi scientifici di impatto validati, magari poco conosciuti in Italia, ma che esistono.

Esistono numerosi esami approfonditi e trattamenti che possono essere eseguiti “prima” che si verifichino gli eventi cardiovascolari.

Si va da test del DNA focalizzati all’ambito cardiologico e metabolico, alla ricerca nel sangue e nella saliva di vitamine, nutrienti, citochine ed indicatori di disfunzione mitocondriale (es. Coenzima Q10, LpA, LDL ossidate, omocisteina, mDNA, ciclo di Krebs, IL6, IL 10, IL12, etc).

I trattamenti si basano spesso su integrazioni “naturali” e di precisione, e su un lavoro a 360 gradi sullo stile di vita, partendo dall’alimentazione, al controllo dello stress, al microbiota, fino all’utilizzo dei farmaci in veste nuova, quando indicato.

Bisogna darsi questa chance. Bisogna crederci, perché i benefici a breve e lungo termine sono davvero molti.

All'Annual Congress of International Drug Discovery Science & Technology a Tokyo parlerò delle ultime novità in termini di nutrizione, integrazione e salute del cuore.