Meglio la verdura cruda, bollita o saltata in padella? Le proprietà delle verdure cambiano in funzione di come vengono preparate.
Le vecchie indicazioni delle istituzioni predicavano di consumare 5 porzioni di frutta e verdura per mantenere lo stato di salute, senza nemmeno specificare quante di frutta e quante di verdura.
Un approccio moderno alla nutrizione funzionale tiene conto del fatto che i diversi tipi di frutta e verdura possiedono proprietà intrinseche diverse e possano esercitare nell’organismo effetti differenti.
Non solo. Le diverse modalità di cottura della verdura sono in grado di determinare il destino metabolico e funzionale dei vari alimenti.
Molte persone pensano, giustamente che le verdure siano degli alimenti salutistici, per il loro contenuto di fibre e il loro potere saziante.
Allora iniziano a mangiare molta verdura cruda, a pranzo e a cena: e si gonfiano…
Allora provano con la verdura cotta, intendendo per verdura cotta quella bollita e rigorosamente senza olio.
Nulla di più sbagliato o, almeno, limitato.
Inoltre possiedono un carico glicemico maggiore di quelle crude: basti pensare alle carote, alla cipolla o ai carciofi bolliti, per esempio, che hanno un indice glicemico nettamente maggiore degli analoghi ortaggi crudi.
Ma quello che è anche più importante è le verdure bollite non determinano una azione di stimolo della funzione epato-biliare e del metabolismo, che possiedono invece, per esempio, le verdure saltate in padella, che oltretutto sono più gustose.
Ma con l’olio? Sì.
Con l’olio cotto? Sì, con l’olio extravergine di oliva.
È proprio grazie all’olio cotto insieme all’alimento che avviene questa azione di stimolo dell’attività epato-biliare e quindi del fegato.
Ormai gli studi hanno evidenziato senza ombra di dubbio che i grassi buoni sono sani e fondamentali per il nostro organismo e utilizzare in modo intermittente questo tipo di stimolo metabolico è sicuramente un’arma in più sulla nostra tavola, migliora la digestione, il meteorismo e dona sensazione di benessere.