La risposta non è così scontata. La maggior parte delle persone pensa che lo stimolo della sazietà derivi "solo" dalla sensazione di avere la pancia piena dopo aver mangiato molto.
La maggior parte delle persone, e soprattutto quelle in sovrappeso ed obese, pensa che lo stimolo della sazietà derivi solo dalla distensione dello stomaco, ovvero dalla sensazione di avere la pancia piena dopo aver mangiato molto.
In altri termini, secondo questa visione, per essere sazi sarebbe necessario e naturale mangiare grosse quantità di cibo o rimpinzarsi di grassi o di verdura. Bisognerebbe riempire proprio tutto lo spazio presente nello stomaco e nella pancia. Altrimenti è ovvio che si avrebbe fame!!!
Per chi la pensa così qualsiasi tipo di dieta è restrittiva, in particolare le vecchie diete ipocaloriche basate proprio sulla restrizione e sul conteggio delle calorie, ma anche quelle più moderne, che necessitano comunque di una motivazione, di un controllo e di alcune regole. Sarebbero una trappola che porterebbe ad accettare di convivere con la sensazione di fame costante, se applicate alla lettera.
Certo è che le diete "restrittive" non funzionano, a livello biologico e psicologico.
Ed è sacrosanto che le diete in cui si continua ad avere fame non funzionano sul lungo periodo (diverso è il discorso del digiuno intermittente o del Time Restricted Feeding, che vengono trattati in altri post del mio blog).
La sensazione di avere fame è una cosa che per alcune persone non sopportabile, diciamocelo senza paura!
La regolazione della fame e della sazietà è uno degli argomenti più interessanti e complessi della scienza dell'alimentazione. Non entrerò ora in dettagli tecnici complicati, perché non serve.
Gli stimoli oressizzanti e anoressizanti sono fondamentali per la sopravvivenza della nostra specie.
Se istintivamente non avvertissimo lo stimolo oressizzante della fame non potremmo nutrirci e saremmo morti subito di fame.
Se istintivamente non ci fossero degli stimoli anoressizzanti che ci fanno concludere di mangiare, mangeremmo ad oltranza e faremmo la stessa fine.
Per questo nella regolazione della fame e della sazietà sono implicati numerosi sistemi, apparati, e molecole di segnale.
Gli attori principali di questo articolato meccanismo sono: leptina, grelina, colecistochinina, NPY, PYY, insulina, glucagone, orexina, POMC, serotonina, dopamina, noradrenalina, corpi chetonici e molti altri, recentemente scoperti e, verosimilmente, ancora da scoprire.
Quello che serve capire è che lo stimolo della sazietà può derivare principalmente da:
Perché se agiamo sapientemente su stomaco, intestino, cervello, fegato, ormoni, peptidi e neurotrasmettitori possiamo gestire sapientemente lo stimolo della fame senza necessariamente riempirsi di cibo.
Perché si può agire con l'alimentazione sulla funzionalità del fegato, dello stomaco, dell'intestino, del cervello e influire sui livelli di molti di queste molecole e ormoni coinvolti, senza restringere le calorie e avere fame.
Ci sono molti esempi pratici di questo.
Basti pensare alle diete chetogeniche (ben fatte), che contano non più di 600/800 kcal e annullano (a tutti e in modo matematico) lo stimolo della fame.
Oppure pensare alle diete che controllano efficacemente i livelli di insulina, glucagone, e leptina, che consentono di non avere fame e di migliorare la concentrazione e l'energia.
E poi si consideri che molte persone magre e che non pensano sempre al cibo, non sono necessariamente più virtuose delle persone obese e che pensano sempre al cibo; non sono più brave a controllare la fame. Hanno semplicemente, per motivi genetici o ambientali, questi sistemi regolati nel modo giusto e quindi non fanno alcuna fatica.
La nutrizione funzionale e il metodo del Bioequilibrio Ormonale® che ho ideato possiede qualcosa in più rispetto a tutti gli altri approcci dietetici, infatti è basato sui seguenti effetti:
Queste sono tutte condizioni che possono influire sul senso di fame e sazietà e su queste molecole.
Non solo: questo tipo di dieta consente di mangiare cibi buoni e gustosi senza problemi, ottenendo risultati senza troppe rinunce e avvertendo fin da subito una sensazione di benessere generale.
Ok, non prendetemi troppo alla lettera: il giusto grado di motivazione è fondamentale, così come seguire le indicazioni. Tuttavia non si dovrà scegliere solo fra alimenti tristi e questo non è poco, anche perché ciò consente di seguire il metodo per un lungo periodo di tempo.
Il fatto che sia realmente personalizzata è un valore aggiunto. "Realmente personalizzata" significa che non è stata elaborata dal computer o dal software migliore del mondo o che deriva da un protocollo uguale per tutti.
Scaturisce invece dall'incontro con il paziente, e da tutto il bagaglio psicologico, biologico, emotivo, relazionale, lavorativo che porta con sé, a cui si aggiungono gli esiti degli esami specialistici e mirati a cui verrà sottoposto.
In questo modo sarà possibile fare una dieta: