Tantissimi pazienti faticano a vivere la vita per una stanchezza che rende difficile fare ogni cosa.

È un sintomo, quello della stanchezza, che tende ad essere sottovalutato da medici, amici, famigliari della persona che ne soffre e che viene confuso con la pigrizia, la poca voglia di fare o con la depressione.

La stanchezza (o astenia) può essere molto invalidante e condizionare la vita professionale, personale, famigliare di chi ne è afflitto rosicchiando via via spazio ai propri hobby, svaghi e amicizie.

Il punto è che ci può essere una causa nascosta dietro questa stanchezza.

Cosa fanno di solito i medici per i casi di stanchezza

  1. Indagano sommariamente la tiroide e prescrivono:
    • Levotiroxina (es Eutirox, Tirosint, Tiche, etc.) a tutti e se non funziona aumentano il dosaggio (senza ottenere alcun risultato e aumentando il rischio di effetti collaterali)
    • Tiroide secca a tutti  e se non funziona aumentano il dosaggio (senza ottenere alcun risultato e aumentando il rischio di effetti collaterali)
    • Ex Tiroide IBSA galenica (T3 e T4 di sintesi) e se non funziona aumentano il dosaggio (senza ottenere alcun risultato e aumentando il rischio di effetti collaterali)
  2. Indagano e trattano una possibile anemia (corretto…)
  3. Prescrivono un antidepressivo o la inviano dallo psichiatra o dallo psicologo
  4. Con sufficienza rassicurano il paziente dicendo che è lo stress e prima o poi passerà

In realtà questo approccio è molto riduttivo e per nulla a 360 gradi: guarda in un’unica direzione e per questo non può che essere parziale e talvolta fuorviante.

Inspiegabilmente questi medici si sono dimenticati di un attore fondamentale in grado di spiegare la stanchezza: il cortisolo.

La stanchezza e il cortisolo

La “stanchezza surrenalica” e livelli e ritmi alterati del cortisolo (e del DHEA’S) possono essere una causa molto frequente di stanchezza cronica, in particolare in pazienti ipotiroidei o con tiroidite di Hashimoto.

È uno di quei motivi per cui può non funzionare né la Levotiroxina né la tiroide secca nè altri trattamenti della tiroide, che possono addirittura peggiorare la sintomatologia.

Il punto è che, in questa condizione, non bisogna schiacciare sull’acceleratore degli ormoni tiroidei bensì di quelli surrenalici. Facendo l’opposto o non succede nulla oppure si può anche peggiorare il quadro clinico.

Per chi invece è nel vortice dello stress lavorativo e delle forti responsabilità professionali verso la propria azienda e i propri dipendenti un tema di questo genere non viene neanche preso in considerazione, perché non c’è tempo. Oppure viene considerato “normale” per chi ha questo carico di lavoro e di responsabilità  e genericamente giustificato come “stress”.

Tuttavia è noto come lo stress nel lungo termine conduca a danni sulla salute e ad una diminuzione della performance.

Cosa fare se il problema è lo stress?

Innanzitutto se il problema è lo stress, questo va studiato con un test preciso e non etichettato a seconda del proprio vissuto oppure della percezione del medico.

Il primo test da eseguire è quello che studia il cortisolo salivare circadiano o l’Adrenal Stress Index (che valuta anche il DHEA’S) in diversi orari della giornata, generalmente intorno alle ore 7/13/17/23 della stessa giornata.

Il test del cortisolo salivare è più indicativo di quello del sangue o delle urine delle 24 ore dei livelli di cortisolo cellulare e più indicativo per intraprendere una terapia specifica.

Molte persone pensano che il test sia inutile perché se vi è stress è ovvio che il cortisolo è alto: FALSO.

Premettendo il fatto che lo scopo di questo post non è quello di descrivere le diverse fasi dello stress, si possono verificare diverse condizioni, che possono manifestarsi con gli stessi sintomi:

  • cortisolo sempre elevato
  • cortisolo sempre basso
  • ritmo circadiano del cortisolo alterato (es. più elevato nella seconda parte della giornata anziché nella prima)
  • DHEA’S normale
  • DHEA’S alto
  • DHEA’S basso

Tutto questo non si può solo immaginare, ma va testato.

Una volta eseguito il test cosa fare?

A quel punto andrà instaurata una terapia che tenda a ripristinare i livelli di cortisolo ed eventualmente di DHEA sulla base dell’esito del test: ovvio.

Peccato che questo non venga quasi mai fatto.

Ci sono medici e operatori che ruotano intorno alla medicina anti-aging e alla nutrizione che fanno eseguire test interessanti e abbastanza innovativi (es. test del DNA,del microbiota, test ormonali salivari etc.).

Il fatto è che poi o non vengono spiegati al paziente o non viene instaurata una terapia ad hoc.

È come se li avessero imparati a lezione, avessero capito dove e come farli… peccato che manca l’ultimo e più importante tassello: la terapia personalizzata!

Così si rivelano solo una inutile perdita di tempo e di denaro per il paziente.

Qual è la soluzione alla stanchezza surrenalica?

Si parte come sempre dallo stile di vita e dalla nutrizione, per arrivare ad una integrazione mirata a seconda delle necessità individuali, come declina la medicina di precisione e quella del metodo del Bioequilibrio Ormonale®.