Sabato 18 gennaio 2020 ho tenuto a Milano una lezione a medici e professionisti della salute dal titolo: "L'Inflammaging da una nuova prospettiva: la Glicazione".

Mi è stato chiesto di fare un focus sulla glicazione e in particolare del suo rapporto con l'infiammazione.

Oggi si parla molto di infiammazione. Tutti hanno capito che è fondamentale tenere sotto controllo l'infiammazione cronica di basso grado, che è alla base di molte malattie croniche e dell'invecchiamento più o meno favorevole. Ormai è una conoscenza acquisita dai più.

Il Prof. Claudio Franceschi nel lontano anno 2000 coniò l'azzeccatissimo neologismo "Inflamm-Aging" per definire il legame  stretto fra infiammazione cronica silente e patologie Age dependent.

La glicazione invece è "la grande incompresa"; è un processo meno studiato da parte dei medici e dei pazienti, ma che merita, alla luce dei nuovi studi, un particolare approfondimento.

Che cosè la glicazione?

La definizione sembra un mattone di biochimica ma cercherò di spiegarla e di semplificarla.

"La Glicazione è un processo biochimico che comporta una serie di reazioni non enzimatiche tra proteine, lipidi, DNA e zuccheri riducenti con la formazione di sostanze tossiche note come GLICOTOSSINE  o AGEs (advanced glycation endoproducts)  e ALEs (advanced-lipoxidation endproducts)".

Traduzione:

La è una reazione chimica fra zuccheri (come il glucosio, il fruttosio o il galattosio) e proteine (principalmente) che porta alla formazione di Tossine.

È una reazione non enzimatica: quindi rapida, semplice (non serve un enzima attivarla) ed anche per questo può essere pericolosa; è una reazione spontanea.

Perchè sono dannose le glicotossine ?

  1. Queste glicotossine innescano un circolo vizioso che promuove l'infiammazione, lo stress ossidativo, la produzione di più glicotossine e così via. Su questo ci sono tantissimi studi scientifici.
    Questo è il primo meccanismo che lega la glicazione all'infiammazione cronica silente.
  2. Il secondo meccanismo è quello che ha come protagonista il recettore per le Glicotossine, che si chiama Rages (Receptor  for Advanced Glycation Endoproducts).

Secondo i più recenti studi questo recettore è estremamente importante, sia per la glicazione che per l'infiammazione per 2 sue azioni:

  • Il Rages, come recettore degli AGEs, attiva la cascata di eventi che porta all'attivazione del fattore di trascrizione nucleare NFKb e questo determina l'attivazione di altri mediatori dell'infiammazione (es. Inteleuchina 6, Inteleukina 1b etc)
  • Inoltre, più i Rages sono attivati dagli AGEs, più recettori  Rages si formano, favorendo il circolo vizioso glicazione / infiammazione.

Il Rages, oltre ad essere i recettori delle glicotossine, appartengono chimicamente alla famiglia delle immunoglobuline. Che significa? Significa che è in grado di per sé di attivare  l'intervento dei globuli bianchi e delle cellule infiammatorie quando viene stimolato per effetto in un trauma o di qualsiasi fattore in grado di innescare infiammazione.

L'altro aspetto negativo sull'aging della glicazione è che le proteine glicate tendono a fondersi insieme,  e più legami si formano più i tessuti diventano "rigidi" e duri.

E che cos'è l'invecchiamento se non un "irrigidimento" di tutti i tessuti?

Gli studi hanno evidenziato che la glicazione è coinvolta nello sviluppo di tantissime patologie legate all'invecchiamento da quelle cardiache, a quelle renali, oculari, metaboliche, al diabete, all'Alzheimer etc.

Anche la pelle e l'invecchiamento della pelle, lo skin aging, può avere come fattore causale  significativo la glicazione. Non pensiamo solo al sole, allo stress ossidativo, e allo skin aging estrinseco. Anche la glicazione ha un ruolo importante per promuovere l'invecchiamento della pelle e le rughe.

Esistono esami ematochimici e strumentali utili per valutare i livelli di glicazione.

Si va da test genetici, che possono evidenziare polimorfismi che favoriscono la glicazione, ad esami ematochimici come glicemia, insulinemia, HB glicata e test strumentali (Ages rider) che consentono di riconoscere le glicotossine, per la loro tipica fluorescenza.

A breve nel mio studio sarà possibile misurare la glicazione con l'Ages Rider e di fare quindi una terapia mirata sulla glicazione.

Una volta fatta la diagnosi si deve intervenire sullo stile di vita, dal momento che la produzione di glicotossine viene fortemente influenzato da questo.
La predisposizione genetica alla glicazione è importante, ma quello che possiamo fare è lavorare sull'ambiente e sullo stile di vita.

Quindi attenzione al fumo di sigaretta, all'abuso di alcolici, allo stress, alla carenza di sonno: sono tutti fattori che favoriscono la sintesi di glicotossine.

Il fattore chiave per agire sulla glicazione rimane in ogni modo l'alimentazione, che dovrà eliminare i cibi spazzatura e ricchi di glicotossine, limitare le modalità di cottura che la favoriscono, e ottimizzare l'equilibrio glicemico, con una adeguata detossificazione ad ogni pasto.

Ci sono poi diversi fitoterapici, minerali e oligoelementi che possono essere utili per gestire al meglio la glicazione.

Fra farmaci quello che è stato più utilizzato nella pratica clinica in medicina Anti-Aging, per la sua azione di inibizione del fattore NFKb e di stimolo dell'AMPK e riduzione finale della formazione di glicotossine è la vecchia metformina.

Ulteriori approfondimenti e una bibliografia è presente sull'articolo pubblicato da me e dal Dott. Polimeni sul bollettino di ginecologia endocrinologica (scarica pdf).